venerdì 20 febbraio 2015

Recensione: Politicamente scorretto


Buongiorno fanciulle,
oggi vorrei proporvi una storia che ho divorato in soli due giorni, nonostante non fosse affatto un peso piuma. Era da tantissimo tempo che non riuscivo a trovare qualcosa di così appassionante su efp e vorrei condividere con voi…

  • Titolo: Politicamente Scorretto
  • Autore: Moloko Vellocet
  • Casa Editrice: disponibile gratuitamente sulla piattaforma EFP



  • Da leggere sì o no? Assolutamente sì!
  • Voto: 9


Freulein Viktoria Hartmann è una ragazza dalle mille sfaccettature.
È una chitarrista e componente della band Le Vergini Suicide.
È una buona amica, considerato che Gina e Bebsi, sue migliori amiche e anime gemelle, sono ancora vive.
È vegana e guarda storto chi si ciba di carne.
Ama le proprie idee e difende i propri ideali fino alla fine, anche a costo di tirare fuori le unghie e i commenti più acidi e sarcastici mai sentiti da una ventiquattrenne.
Ama cucinare e considera lo chef Gordon Ramsey una divinità.
Ma soprattutto… è di sinistra. E come ogni altra persona di sinistra che si rispetti, odia tutti gli stronzi coglioni capitalisti fascisti di destra che incrociano il suo cammino. Soprattutto se le hanno rubato il centro sociale nel quale ha investito tutte le sue forze.
Questo succede all’improvviso, senza una spiegazione: l’Exvo, il capannone adibito a centro sociale e dato gratuitamente ai ragazzi di Innsbruck, viene acquistato da Sebastian Schwarz che lo vuole trasformare in un ristorante elegante e di classe.
Herr Schwarz ha tutte le caratteristiche che Vicky odia in un uomo.
Possiede un’auto sportiva fiammante, probabilmente a edizione limitata.
Indossa solo abiti firmati.
Ha l’aria da saputello.
Gli piace la carne.
È di destra.
Da subito i rapporti tra Sebastian e Vicky si fanno intensi: volano scintille, parole, fortunatamente nessuna scarpa. Nonostante Viktoria tenti di fargli comprendere quale importanza fondamentale abbia il centro sociale, lui non vuole sentire ragioni. Non ha nessun interesse in un luogo dove i giovani si radunano per fumare marijuana e dove si facciano letture comunitarie.
Assolutamente no. Lui ha acquistato il capannone, ergo il capannone è suo.
E sfortunatamente non c’è nulla che la ragazza possa fare per riaverlo indietro. E, per non continuare ad affondare il coltello nella piaga, decide di non rivedere più Sebastian Stronzo Schwarz.
Fosse così facile! All’inizio sono costretti a incontrarsi perché Vicky aveva perso il cellulare, successivamente perché lei è l’unica ad avere le chiavi dell’Exvo. Piano piano, le loro vite iniziano a intrecciarsi sempre più.
La ragazza non lo vuole più vedere: rappresenta tutto ciò che detesta, tutto ciò che va contro i suoi ideali. La fa incazzare, a morte, e nonostante questo se lo ritrova ovunque. Perfino sua madre, che l’ha cresciuta a pane e ideali, di sinistra, non esita a invitarlo a cena e definire il suo modo di pensare stimolante.
Tutto peggiora quando Vicky viene assunta come cameriera al pieno all’hotel di proprietà di Sebastian… e della sua fidanzata, Gisele.
Litigano, questo è ovvio, sono caratterialmente opposti.
Tacciono solo quando si baciano. E questo accade spesso, molto più spesso di quello che ci si sarebbe aspettato.
E nonostante Viktoria cerchi di fare di tutto per scacciare Sebastian dalla sua testolina, lui è sempre nei suoi pensieri perfino quando esce con altri ragazzi, più vicini al suo modo di pensare, ai suoi ideali, più vicini a lei, non c’è nulla da fare.
Anche se fanno fatica ad ammetterlo e devono combattere contro tutte le loro diversità, tra Viktoria e Sebastian è nato un profondo sentimento. Riuscirà a sopravvivere, anche se è Politicamente Scorretto?

Apparentemente può sembrare una trama scontata: un ragazzo e una ragazza fin troppo diversi riescono ad appianare le proprie divergenze per essere la coppia più bella del mondo, non litigare mai e vivere per sempre felici e contenti.
Beh, qui non troverete nulla del genere. Viktoria e Sebastian rimangono loro stessi fino alla fine, salvo cambiare non per compiacere il partner, ma per una crescita personale, e il loro rapporto è tutto fuorché semplice e tranquillo.
Entrambi peccano: hanno troppi pregiudizi, sono troppo orgogliosi e restii ad ammettere i propri sbagli. Hanno paura a fidarsi l’uno dell’altra e a mettersi in gioco completamente, sono insicuri e inesperti, nonostante sappiano che c’è molto sia da perdere che da guadagnare.
Durante la lettura, spesso ho voluto prendere il kindle e sbattermelo in testa. Non perché questo romanzo (perché io lo considero proprio un romanzo e Paola meriterebbe davvero una collaborazione con qualche CE) sia scritto male o sia poco scorrevole, anzi! I protagonisti e i loro comportamenti sono così reali che sembra di averli davanti agli occhi. Con semplicità e senza troppe pretese, Paola è riuscita a unire elementi comici, se avessi una famiglia come quella di Vicky avrei già provato a suicidarmi, a elementi che fanno riflettere. Si parla di libertà, di passioni e di ciò che si è disposti a fare per raggiungere il proprio obiettivo.


Detto questo, lascio la parola a Paola, l’autrice, che ha gentilmente risposto ad alcune mie domande.

Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere tanti anni fa. Ero soltanto una bambina quando mi regalarono il primo di una lunga lista di libri. Mi piaceva scrivere racconti, scriverli soprattutto dentro di me: la protagonista ero sempre io, con mille volti, ruoli e caratteristiche diverse. La penna l’ho presa in mano la prima volta tenendo un diario segreto in cui raccontavo le avventure di una ragazzina con dei poteri magici. Non ho mai pensato di poter fare la scrittrice finché una sera, dando un’occhiata alla libreria, ho ritenuto opportuno sfogare tutta la mia fantasia. “Se amo così tanto leggere, inventare storie da vivere nel mio mondo immaginario, perché non provare a trascriverle?”… E così è nata MolokoVellocet.

“Politicamente Scorretto” è ambientato a Vienna (Austria), uno stato decisamente poco popolare nel mondo dei libri. Cosa ti ha spinto in questa scelta?
Semplicemente la mia passione per gli stati mitteleuropei, per la lingua tedesca, per il fascino che questi posti - dei quali nessuno parla e racconta mai - hanno. La Germania e l’Austria mi ricordano la mia infanzia, le mie vacanze in montagna, ed io sono molto legata al passato e ai momenti vissuti con la mia famiglia. Ambientare lì le mie storie è un omaggio a ciò che ho avuto il piacere di condividere con i miei genitori. Aggiungerei che ritengo gli uomini nordici molto affascinanti… (ride).

 “Politicamente Scorretto” vede come protagonisti due personalità totalmente opposte. In chi ti identifichi di più? in Sebastian o in Vicky?
Ovviamente in Sebastian. Vicky non ha nulla in comune con me: è una donna impacciata, imbranata, fatica a trovare lavoro e non ci sa fare né con gli uomini né con gli amici. Io invece sono molto sicura di me stessa, amo il mio lavoro e mi impegno dando il massimo. Credo che tuttavia la nostra differenza più grande sia quella di ideali: sono nata e cresciuta in una famiglia di “destra”. In un certo senso “Politicamente Scorretto” è ispirato alla realtà; quando ero ragazzina mi invaghii di un compagno di scuola con idee totalmente opposte alle mie e i battibecchi erano all’ordine del giorno.

Uno dei passaggi che mi è piaciuto di più è il "dibattito" sulla libertà tra Erich e Viktoria. Secondo te, che cos'è la libertà?
La libertà per me è consapevolezza della propria schiavitù. Libertà significa riconoscere e accettare i propri limiti. E’ una teoria che si avvicina molto a quella di un rapporto Dom/sub nell’universo BDSM (ci tengo a precisare che “Politicamente Scorretto” è l’unico mio romanzo non erotico): trovare la libertà nella completa sottomissione.

Se dovessi scegliere tra una carriera in politica e una in cucina... cosa sceglieresti?
Assolutamente in cucina. Le mie idee politiche sono troppo strambe per essere messe in atto, e poi mi affascinano i fornelli… E Carlo Cracco, di Masterchef (ride).

Qual è stato il passaggio più divertente da scrivere?
Senza dubbio il momento in cui Vicky, Babsi e Gina si recano all’hotel in cui lavora Sebastian travestite da politici. La scena richiama quella di “Tre uomini e una gamba”, il film di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Spero di avervi invogliato a leggere Politicamente Scorretto! Quindi, buona lettura!
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Un abbraccio!
Robi




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