Ciao
ragazze!
Chi
ci segue sulla nostra pagina facebook
saprà che tra venerdì e sabato ho letto un libro che mi è piaciuto tantissimo.
Teoricamente avrei dovuto recensirlo per il prossimo appuntamento di
#lunedìinrosso, tra due settimane, ma non ce l’ho fatta.
Dovevo
condividerlo con voi il prima possibile, quindi, eccomi qui a parlare di:
- Titolo:
Legami
- Autrice:
Lorelei James
- Casa
Editrice: Newton Compton
- Pagine:
382
- Da
acquistare sì o no? ASSOLUTAMENTE SÌ
- Voto:
9
Black
Arts è un dojo nella periferia di Denver. Un
edificio con più piani, non particolarmente appariscente, dove si insegnano
diverse tipologie di arti marziali: judo, jujitzu, arti marziali miste e difesa
personale. Amery non ha alcuna intenzione di diventare una cintura nera o la
futura karate kid girl, semplicemente
ha deciso di accompagnare l’amica Molly quando ha deciso di iscriversi dopo
aver subito un’aggressione per strada. Tuttavia, tutto si complica già alla
reception: il dojo non ammette spettatori, solo atleti e, quindi, Amery è
costretta a iscriversi al corso per poter continuare a essere la spalla di
Molly.
Però la situazione continua a
precipitare: non conoscendo le regole del dojo,
Amery sfida apertamente la gerarchia e non ha nessuna difficoltà a dire la sua
anche a Sensei Ronin Black, la figura suprema del Black Arts quando, dopo
essere stata rimproverata per l’abbigliamento poco consono all’allenamento, gli
lancia i suoi pantaloni addosso per indossare dei neri.
E la scintilla che c’è tra di loro
continua ad alimentarsi durante la fase dell’allenamento, nonostante Ronin non
cessi di metterla al tappeto facendole sentire la propria forza.
Ma quell’aspetto dominante è limitato
al dojo, da fuori Ronin è un uomo
completamente diverso e il suo obiettivo principale è far capire ad Amery forza
della sua femminilità. Perché per lui, lei non è bella… è stupenda! Ama i suoi
capelli biondo rame, la scintilla che ha sempre negli occhi, la passione che
mette in tutto ciò che fa e la sua voglia di mettersi sempre in gioco. Amery è
orgogliosa della donna che è diventata, orgogliosa di essere riuscita a
diventare una donna capace di conquistare un ninja sexy come Ronin.
Ma non è sempre stata così: figlia di
un pastore e cresciuta da una madre interessata solo alle apparenze, Amery ha
sempre avuto un pessimo rapporto con il proprio corpo, con il sesso e con
l’intimità. Non ha avuto molti ragazzi, si è sempre ritenuta una cosa assolutamente non speciale, eppure
quando è tra le braccia di Ronin si trasforma in un’altra: inizia a prendere
conoscenza del suo corpo, a vederla non con gli occhi della madre, ma con
quelli passionali del suo ninja super sexy.
Tuttavia, come è proprio di tutte le
storie di amore che si rispettino, c’è un problema. Più che è un problema si
tratta di pulci nell’orecchio di Amery: in tutta sincerità, quanto conosce
Ronin? Si fida di lui completamente, ma sa veramente poco su di lui. Ѐ
veramente invischiato nelle attività losche della periferia di Denver come
tutti dicono?
Quali sono i suoi segreti più grandi,
quelli che non svela a nessuno?
E quando il ninja prende coraggio e
decide di rivelare il più importante, Amery scappa impaurita per tornare
qualche settimana dopo sui suoi passi.
Perché Amery è legata a Ronin
veramente in molti modi diversi.
Questa è una prima volta del blog:
per la prima volta, nelle recensioni del lunedì ci troviamo a parlare di un
libro hot che parla di un uomo e di una donna che testano i loro limiti. Non si
tratta di BDSM, ma di un’arte dell’uso erotico della corda legata al mondo
giapponese e, di conseguenza, ai Samurai. All’inizio, quando Amery scopre
questa perversione è preoccupata, ma
Ronin le lascia il suo spazio e la invita a un club dove deve fare una
dimostrazione: vedendo il tocco delicato e sensuale che usa con la modella,
desidera ardentemente sentire quel tocco sulla propria pelle.
Un tema del genere potrebbe
facilmente scivolare nella volgarità oppure nel pacchiano, ma non è
assolutamente così, leggere per credere. Nonostante la corda sia un filo
conduttore all’interno del libro, non è assolutamente l’argomento centrale.
È un libro che mi è piaciuto molto,
non solo perché ha saputo mantenersi nella delicatezza, ma per il rapporto tra
i due protagonisti.
Ronin è un’anima solitaria, il tipico
uomo che non chiede aiuto a nessuno, nemmeno quando è in difficoltà. Eppure con
lei riesce finalmente ad aprirsi, a mettersi a nudo, a togliersi quella
maglietta mentre pratica hojijitzu.
È un libro che sa prenderti, che non
ti fa staccare gli occhi delle pagine, nemmeno per preparare un the. Purtroppo
non è un libro autoconclusivo, per il seguito Unwound dovremmo aspettare ancora un po’. Io lo sto leggendo in
inglese, ma non appena l’avrò finito vi lascerò un bel post in pagina e ne
riparleremo più approfonditamente quando uscirà in Italia.
Adesso vi lascio con una chicca del
libro, sperando che la recensione vi sia piaciuta :) In tal caso… cliccate +1
;)
Un abbraccio
-
Sai perché mi sono interessato a te la prima sera che sei venuta al dojo? -
-
Spara. Dimmi perché ti sei interessato a me -
-
Per questa - . Seguì una cicatrice sul braccio destre di Amery, proprio sotto
la protuberanza della spalla.
-
Perché? -
-
Perché è quasi uguale all’ideogramma giapponese che indica il guerriero samurai
solitario -
-
Davvero? -
-
Sai qual è la traduzione dell’espressione “guerriero samurai solitario”? Il
guerriero senza maestro? -
-
No. Qual è? -
-
Ronin. Hai il mio nome impresso sulla palle, Amery. –
Robi
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