giovedì 26 marzo 2015

Recensione: Lo strano caso dell'apprendista libraia


Buonsalve ragazze,
oggi AnniDiNuvole farà per la rubrica #gliintramontabili una cosa speciale.
Abbiamo voluto mostrarvi l'impegno di una ragazza che gentilmente ci ha contattato e ha fatto per noi una recensione di un libro molto interessante. E così, vogliamo condividere con voi questa nuova esperienza.
Per scoprire il libro continuate con la lettura.

Un luogo magico in cui si narra che Pynchon ami passare i pomeriggi d'inverno e che nasconde insoliti tesori, come una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway. Ed è lì che il destino decide di sorriderle quando sulla vetrina vede appeso un cartello: cercasi libraia. È l'occasione che aspettava, il lavoro di cui ha tanto bisogno. Perché a soli ventitré anni è incinta e non sa cosa fare: il fidanzato Mitchell l'ha lasciata prima che potesse parlargli del bambino. Ma Esme non ha nessuna idea di come funzioni una libreria. Per fortuna ad aiutarla ci sono i suoi curiosi colleghi: George, che crede ancora che le parole possano cambiare il mondo; Mary, che ha un consiglio per tutti; David e il suo sogno di fare l'attore. Poi c'è Luke, timido e taciturno, che comunica con lei con le note della sua chitatra. Sono loro a insegnarle la difficile arte di indovinare i desideri dei lettori: Il Mago di Oz può salvare una giornata storta, Il giovane Holden fa vedere le cose da una nuova prospettiva e tra le opere di Shakespeare si trova sempre una risposta per ogni domanda. E proprio quando Esme riesce di nuovo a guardare al futuro con fiducia, la vita la sorprende ancora: Mitchell viene a sapere del bambino e vuole tornare con lei. Esme si trova davanti a un bivio: non sa più se è quello che vuole davvero...    



Gli strani casi in effetti sono il motore del libro. Altro dato sicuramente non scontato è quell'apprendista libraia, volutamente impersonale, che permette a ciascuna di noi lettrici un coinvolgimento a partire dalle prime righe. Anzi, dal titolo! Potremmo tranquillamente dire, per dirla alla Flaubert, che l'apprendista c'est moi, l'apprendista sono io, siamo noi lettrici.

È una storia di vita, della vita che nonostante tutti gli ostacoli -e che ostacoli! - viene apprezzata per le cose semplici, per una prima edizione trovata casualmente o per un piccolo fagottino che cresce nel grembo della studentessa.
Ma,  soprattutto, è una storia che celebra o mette in guardia dall'amore in tutte le sue forme. Dall'amore idealizzato Mitchell, per l'affascinante professore che la ama di un amore possessivo, strano, bizzarro, ma che si tira indietro nel momento decisivo. Esme non si abbatte, non ha il tempo per compiangersi sia perchè trova nella libreria la sua seconda vita, la sua culla, la sua casa; sia perchè lo strano ragazzo, George, un po' hippie un po' intellettuale che lavora con lei diventa collega, confidente, amico e forse, anche qualcosa in più.
Eppure di tante sfumature d'amore che popolano il libro, è l'affetto per quella vita che le cresce in grembo ad essere l'essenza stessa dell'amore. La bellezza di questa storia sta proprio nel suo descrivere momenti di crisi, di difficoltà, di tradimenti il più realisticamente possibile. E allo stesso modo da ogni sofferenza nasce la forza che spinge Esme a ricominciare prendendo scelte non scontate, difficili.
Esme nella storia mostra una crescita vera, da semplice e ingenua studentessa innamorata di un professore dai tratti alla Cristian Grey , diventa sempre più consapevole della realtà che la circonda. Inizia quindi a dare valore alle relazioni strette in libreria o per strada, fa conoscenza della gente comune che come lei condivide la difficoltà come la felicità del realizzarsi, nonostate tutto. Scopre infine che amare significa condividere, significa dare se stessi, significa essere madre. Lei riuscirà nell'impresa più difficile, l'essere incinta, e riuscirà grazie a tutti quei compagni che lo strano caso del destino a voluto mettere sulla sua strada.
Personalmente trovo che la storia vada gustata nella sua semplicità. Si, è sempre la solita storia della studentessa innamorata dell'amore e poi tristemente tradita e abbandonata.
Ciò che non deve essere dimenticato è l'intreccio del romanzo rosa con quello di formazione, un intreccio che dà peso alle scelte che 'fanno crescere' e non solo innamorare. È grazie all'ambiente libreria che sorge il confronto tra la cultura vera, quella capace di guidare nelle scelte importanti, e il sapere del classico 'tuttologo' intellettualoide. Noi e Esme siamo sul medesimo cammino, pronte a buttarci a capofitto in quella che è quella strana, bizzarra, disordinata storia chiamata vita. Passo dopo passo, imparando dagli errori grazie all'amicizia, alla soluzione dentro le pagine di un libro, per essere sempre se stesse, ma cresciute, più mature e indipendenti. E capaci di amare uomini veri, non ominidi.

Alice R. 


Cosa ne pensate di questo libro? L'avete mai letto?
Spero che Alice vi abbia incuriositi. A noi ha fatto molto piacere leggere le sue parole e il suo pensiero.
Se la recensione vi è piaciuta e volete dare il vostro sostegno ad Alice, spolliciate a più non posso il +1.
Noi ci vediamo alla prossima rubrica. Restate con noi anche sulla pagina FB dove troverete una grandissima novità che riguarda delle grandi collaborazioni di questo piccolo ma succulento blog.
Un grande abbraccio.


-Ila-

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