Ciao fanciulle!
Oggi vi parlerò di una novità che viene
direttamente dall’Australia. Ha attraversato mari e monti per venire da noi e
per poter emozionarci e per ricordarci di continuare a sperare, anche quando
tutto sembra ormai alla frutta. Quindi, allacciatevi le cinture e scoprite con
me…
- Titolo: Stai con me in ogni respiro
- Autrice: Jay McLean
- Pagine: 328
- Casa Editrice: Fabbri Editore
- Acquistare sì o no? Sì
- Valutazione: 7
Cosa fate quando la situazione che state vivendo
inizia a essere troppo per voi e si ha paura di non riuscire più a resistere?
C’è chi si rifugia nella fede.
C’è chi mangia finché non sente le proprie
preoccupazioni scoppiare come il proprio stomaco.
E c’è chi investe tutte le sue energie in qualcosa
di fisicamente stancante, come fa Blake.
Lui corre, anche di notte, quando è così tardi che
è quasi mattina. Corre quando tutti dormono, riuscendo a scacciare i demoni che
lo tormentano, iniziando dai genitori: separati in casa, la madre è una donna
alcolizzata autrice di best-seller rosa mentre il padre è un veterano
dell’esercito americano con un unico chiodo fisso in mente: far arruolare Blake.
A ogni costo.
Eppure questo non rientra nei piani del ragazzo:
campione nazionale di basket per ben tre anni consecutivi e vincitore di una
borsa di studio vorrebbe fare della propria passione sportiva il suo lavoro. E
vedere che nessun componente della famiglia capisce quanto questo sia
importante per lui… lo fa immensamente arrabbiare.
E per questo che corre. Per dimenticare, per
liberare la mente, per raggiungere uno stato di perfetta pace.
Chloe non ha mai pensato al proprio futuro, per
lei esiste solo la strada. Dopo essersi diplomata al liceo ha deciso di montare
in macchina e di andare dove la porta l’istinto. In mente non ha un itinerario
ben preciso: per lei conta più il viaggio che la strada percorsa. Ma un
terribile interrogativo pende sulla sua testa: la madre e la zia sono entrambe
morte di cancro al seno e lei ha paura di essere la prossima. Sa di avere una
predisposizione al gene ed è per questo motivo che non vuole assolutamente
affezionarsi, oppure innamorarsi, di qualcuno. Non ha permesso alla sua
famiglia affidataria di adottarla, a scuola non ha amici, non ha mai avuto un
ragazzo o un qualcosa simile a una relazione. Ogni tanto, quando sente il peso
del mondo sulle sue spalle trova rifugio nell’alcool e nelle scelte sbagliate,
come andare in un bar per poi uscirne con il primo che capita. A proprio
rischio e pericolo.
È in una di queste occasioni che i due si
conoscono: Blake sta correndo per liberarsi le idee e, all’improvviso, da
dietro una siepe spuntano un ragazzo e Chloe con la camicetta strappata e il
reggiseno ben in vista. Blake non ci pensa due volte e si butta per difendere
l’onore della ragazza, anche se non l’ha mai vista e non la conosce. Ha un
qualcosa che lo affascina, che lo ipnotizza, prova un istinto di protezione
intenso quando è con lei. Trascorrono tutta la notte insieme, vanno a fare
colazione in un bar nascosto e poi Blake la accompagna a casa. Ma la mattinata
non finisce lì: si siedono sul dondolo e poi si baciano. Un bacio intenso
seppur lento, che sembra non finire mai.
Poi Blake riparte in macchina, destinazione casa,
anche se non smette di pensare a Chloe. Nei giorni successivi tenta di
rintracciarla, ma è un’impresa alquanto ardua dato che lei non si è presentata
con il suo vero nome, ma come Abby.
Quando Blake sembra aver perso ogni speranza,
all’ora di pranzo la vede: all’aperto, seduta sotto un albero, un libro in mano
e la testa che si muove a ritmo della musica negli auricolari. Parte subito, ma
non riesce a raggiungerla.
E quando, alcuni giorni dopo ci riesce, lei è
sfuggente, come se quella mattina non fosse mai esistita. È difficile vivere
con Chloe, è difficile essere sua amica. È difficile star dietro alle sue
decisioni: è una ragazza è come tale continua a cambiare idea.
Ma Blake ha la perseveranza dalla sua parte e,
naturalmente, la voglia di stare con lei per tutta la vita. Anche quando verrà
a conoscenza della sua malattia e del viaggio sulla strada, non si tira
assolutamente indietro. Parte con lei, dicendole però di dover tornare a casa
per la fine di settembre, ultima data utile per l’arruolamento.
Blake non ha ancora deciso, ma si sente che stare
per tre mesi sulla strada, insieme a Chloe riuscirà a schiarirgli le idee.
Ma questo viaggio cambierà le carte in tavola,
facendo capire alla coppia quali siano veramente le cose più importanti nella
vita.
Perché è più importante seguire le passioni,
l’onore oppure l’amore?
E per amore, non è forse importante mettere da
parte ogni paura, ogni riserva, per imparare a vivere e combattere la malattia.
Sono i giorni belli ad essere fotografati, ma
questi esistono solo se quelli brutti vengono superati.
Una recensione scritta, virtualmente, con
l’inchiostro rosso, quello usato da Blake per scrivere le cose belle. I giorni
neri, quelli davvero nefasti, servono a farci percepire la bellezza di quelli
rossi. Una trama che ha un potenziale immenso, ma che non riesce a svilupparlo
del tutto. La trama è narrata secondo due punti di vista che cercano di essere
equilibrati, anche se si noterà sempre una leggera differenza.
Una trama, ancora una volta, meravigliosa, ma
necessitava di due attori importanti che sapessero essere all’altezza del
ruolo. Invece Blake e Chloe ricadono spesso nel cliché dei ragazzini che
giocano a fare gli adulti, nascondendo il capo sotto la sabbia e facendo finta
di comportarsi da grandi, anche se in realtà pensano molto a loro stessi.
Il personaggio di Blake mi è piaciuto molto: un
ragazzo reale, dalle forti passioni e da una grande etica morale. Chloe,
d’altro canto, l’ho trovata molto scialba: il suo voler continuare a
risparmiare l’inevitabile mi stava dando sui nervi, tanto che verso la fine
sarei voluta entrare nel kindle e darle una manata sulla testa.
Non lo nascondo: le mie aspettative rispetto a
questo libro erano davvero mooolto alte. Dalla trama sembrava una di quelle
storie che piacciono a me: drammatiche e romantiche, invece non è andata
esattamente in questo senso.
Tuttavia devo riconoscere che ci sono anche dei
lati positivi che, però, non hanno nulla a che fare con i protagonisti
principali. È un libro che tenta di trasmettere dei valori, soprattutto quello
della famiglia. Spesso è difficile crescere dei figli, che siano biologici o in
affido. La madre di Blake sa di avere sbagliato molto nella sua vita, ma ha
fatto il possibile per rimettersi in carreggiata. E l’ha fatto da sola, perché
aveva troppa paura di deludere qualcuno.
I genitori affidatari di Chloe si sono sempre
battuti per poter adottare legalmente i ragazzi che hanno ospitato: credo che si
instauri fin da subito un legame e forse non è nemmeno importante renderlo
legale e ufficiale. Però è proprio questo atto a renderlo reale, concreto, a
farlo apparire agli occhi della gente.
E, ultimi ma non meno importanti, l’autrice dedica
anche uno spazio importante ai genitori single e minorenni. È difficile mettere
su famiglia quando si è adulti, ma lo è ancora di più quando si frequenta
ancora la scuola. Ma è in questo caso che le forze si triplicano e non si sente
più la fatica.
Alla fine non c’è differenza.
Love is love, in ogni sua forma. E adesso corriamo
tutti a dare un abbraccio alla nostra mamma!
Quindi, spero che questa recensione vi sia
piaciuta :) Mi raccomando, spolliciate il +1
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Un abbraccio!
Robi
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