martedì 2 giugno 2015

Recensione: I suoi occhi su di me


Buongiorno fanciulle :)
Oggi vi parlo di una novità che… mi ha lasciato basita. Aspettavo da tantissimo tempo di poterlo leggere e quando, finalmente, l’ho fatto… mi ha deluso. Sinceramente da un bestseller internazionale esaltato in tutto il mondo mi aspetto molto di più, davvero molto di più, ma andiamo con calma e partiamo dall’inizio.

  • Titolo: I suoi occhi su di me
  • Autore: Belle Aurora
  • Pagine: 320
  • Casa Editrice: Newton Compton
  • Da acquistare sì o no? In giro c’è di meglio. Molto meglio.


  • Voto: 4

Alexa Bellantine è una donna che ha saputo realizzarsi da sola. È scappata dal buco dove viveva all’età di 16 anni, ha trascorso un anno sulla strada e poi ha finalmente conosciuto cosa fosse la felicità. È stata adottata da una donna che le ha voluto bene più di una madre, ha ricevuto un’istruzione e, riconoscente a tutto quello che il sistema aveva fatto per lei, ha deciso di diventare assistente sociale per poter aiutare tantissimi altri ragazzi che, come lei, hanno avuto un passato difficile.
Trasferitasi in Australia, la vita procede felicemente e tranquillamente: i suoi ragazzi la chiamano Mamma Orso perché con il suo carattere materno Lexi si affeziona facilmente a tutti. Una vita di luce, volta a combattere quell’oscurità che a volte si può trovare proprio in famiglia. Una vita che può sembrare perfetta, se non fosse per quell’uomo incappucciato che la osserva sempre. Lexi sa di avere uno stalker: quell’uomo la segue in ogni suo movimento ormai da mesi. La guarda quando va al bar, quando esce dal lavoro, la pedina sempre. Eppure non si è mai avvicinato.
E lei non è mai andata dalle forze dell’ordine a denunciare l’accaduto. Non le sembra così importante: lui non si è mai avvicinato, magari non è malvagio.
Tutto cambia una sera, mentre sta tornando a casa. Arrivata nel vialetto, si accorge che c’è qualcosa che non va nelle luci all’ingresso; ha paura a uscire dalla macchina anche se sa che il veicolo non potrà proteggerla per sempre. Infatti è proprio così: un uomo infrange il suo spazio di sicurezza e cerca di violentarla. In quel momento Lexi capisce cosa provano tutti i suoi ragazzi che hanno un passato di abusi, capisce cosa significa essere violati, sentirsi sporchi.
Per la prima volta in tutta la sua vita invoca l’aiuto dell’uomo che l’ha sempre seguita, di quell’uomo incappucciato che ha vegliato su di lei per mesi e mesi. Perché adesso che ha proprio bisogno di lui non viene? Perché non compare e non la salva?
E naturalmente questo eroe alternativo appare dal nulla e dà una lezione allo stupratore, porta in casa al sicuro Lexi e sta lì con lei finché non si sente al sicuro.
Questo continua a ripetersi anche nei giorni successivi: la ragazza sente i suoi occhi su di lei, alcune volte alza una mano per azzardare un saluto eppure lui non risponde mai.
Tuttavia la notte, l’oscurità lo trasformano: si stende a letto con Lexi e, anche se di poche parole, riesce a toccarle il cuore.
Il suo nome è un mistero: dice di chiamarlo Twich e non dà nessun’altra informazione su di lui. Eppure per Lexi è sufficiente. Lexi brama la notte, brama il suo tocco, l’abbraccio che le infonde sicurezza. Vorrebbe andare oltre, vorrebbe sentirlo anche da altre parti quel tocco, e ci riesce.
Ma a diverse condizioni.
Il sesso con Twitch è qualcosa di malato, insano, perverso. Twich ama il dolore, ama vedere il collo di Lexi stretto nella sua cintura mentre la sua bocca è su di lui.
E Lexi, la forte e coraggiosa Lexi, si arrende a lui. Scopre un lato di sé che non sapeva nemmeno che esistesse: quel sesso totalmente anticonvenzionale la intriga moltissimo e, anche se all’inizio odia ammetterlo, ama sentire il morso della cintura intorno al collo.
Iniziano quindi una relazione.
Senza baci.
Senza amore. O almeno da parte di Twich
E Lexi non sa proprio nulla di lui. Ma non le importa perché il suo amore è sufficiente per entrambi. Non le interessa che la sua azienda, la Falcon Plastics, sia solo una coperture per il traffico di droga, non le interessa il comportamento malsano che lui continua ad avere nei suoi confronti. Non le interessa di mettere in pericolo non solo la sua vita, ma anche quella dei ragazzi che dovrebbe proteggere.
Lexi è convinta che da solo l’amore faccia miracoli.
Basta l’amore e tutto andrà per il verso giusto.


Ma lettrici, a questo punto la domanda la rivolgo a voi.
È davvero così? L’amore è davvero la panacea universale per ogni male?
Come avrete intuito, io non la penso affatto così. Soprattutto se calato in questo particolare contesto.
I suoi occhi su di me è il primo romanzo dark romance affrontato da Anni. Sapevo che non mi sarei imbattuta in una storiella semplice, con un lieto fine, tanto amore e farfalle che volavano colorate nel cielo. Ma non mi aspettavo nemmeno qualcosa di questo genere.
I libri che rientrano nella categoria dark romance dovrebbero parlare di un amore combattuto, di angst! per dirla in gergo tecnico, ma non dovrebbero mai spingersi oltre il limite del buon gusto.
Personalmente, credo che nel rapporto tra Twich e Lexi ci sia qualcosa di malato che non mi rende speranzosa e mi convince che alla fine l’amore, da solo, saprà salvare l’umanità. Piuttosto mi fa pensare che a volte è un sentimento che rende cechi e incapaci di comprendere quello che ci gira intorno.
Il romanzo ruota su dei strani paradossi che, ancora adesso, a distanza di mesi da quando l’ho letto, non riesco a comprendere. Lexi sa di avere uno stalker, ne veniamo a conoscenza già nelle prime pagine, eppure non fa niente per liberarsene oppure per sapere chi è. Non va nemmeno dalla polizia.
Ma la cosa che mi ha lasciata veramente basita accade, pressappoco, a metà libro: Lexi e Twich stanno facendo sesso quando decidono di inscenare un gioco di ruolo.
Fino a qui, niente di male. Non sono nessuno per giudicare ciò che accade tra le mura di una camera da letto e ho letto abbastanza da non potermi più spaventare.
Credevo.
All’improvviso lui diventa violento, troppo violento, e nonostante questo, Lexi assapora questa fantasia minuto dopo minuto per poi provare un piacere enorme. Solo successivamente si renderà conto che hanno inscenato uno stupro, dove la donna, invece di essere terrorizzata, supplicava l’assalitore di prenderla più forte.
Il giorno dopo Lexi va dalla psicologa che lavora con lei per capirne di più, per capire da dove sia derivato il suo orgasmo, e lei le risponde che è perfettamente normale per le donne che hanno quasi subito una violenza, come è successo a Lexi, reagire in questo modo.
Ora, non so se sono io o che… ma questa cosa mi sembra completamente senza senso.
È vero che l’autrice ci dice da subito che non si tratta di una storia d’amore, ma “di una storia d’amore andata male”, ma mi ha lasciata basita lo stesso.
Personalmente, mi dispiace molto dover dare un voto così basso a questo libro, ma non me la sento di alzarlo nemmeno un po’.

E voi che ne pensate?
L’avete letto? Avete intenzione di leggerlo? La pensate come me o diversamente?
Rispondete a queste domande lasciando un messaggio qui sotto oppure commentando un post nel blog! E se la recensione vi è piaciuta… cliccate +1 :)
Un abbraccio
Robi

Nessun commento:

Posta un commento