giovedì 30 luglio 2015

Recensione: Ragazzi che amano ragazzi


Ciao! 
Per #gliintramontabili oggi parleremo di Ragazzi che amano ragazzi, libro che nonostante sia stato pubblicato diciassette anni fa, è ancora molto attuale e continuato a leggere negli anni grazie ai temi che tratta.

  • Titolo: Ragazzi che amano ragazzi
  • Autore: Piergiorgio Paterlini
  • Casa Editrice: Feltrinelli
  • Pagine: 197
  • Da acquistare sì o no? Sì, sì e sì!
  • http://www.lafeltrinelli.it/libri/piergiorgio-paterlini/ragazzi-che-amano-ragazzi/9788807815195
  • Voto: 9

Voto copertina:



Ragazzi che amano ragazzi non ha una vera e propria trama, è una raccolta di storie in prima persona di ragazzi omosessuali che raccontano la propria infanzia e la propria adolescenza.
Le storie sono tutte diverse, l'unica cosa che le accomuna sono i ragazzi: tutti italiani degli anni '80 e '90. 
La prima edizione del libro era composta dai 15 racconti e da una lettera indirizzata all'Arci gay scritta da una persona di cui non si dice il nome. Questa lettera è dedicata a Luca, un ragazzo che si è suicidato perché a scuola lo avevano sorpreso in una doccia con un altro ragazzo. Lo scrittore della lettera è proprio quell'altro ragazzo che sentendosi in colpa per l'accaduto decide di mettere per iscritto i suoi sentimenti riguardanti la situazione.
Nella nuova edizione dopo la lettera a Luca, ci sono altre lettere che Piergiorgio Paterlini ha ricevuto dal 1991 al 1998 dai lettori del libro, in queste lettere ci sono i pareri dei lettori, le loro storie, i loro sentimenti.  

"Io ero convinto, nel 1991, e mi auguravo - se non da scrittore, da cittadino, appunto - che questo libro invecchiasse nel giro di pochissimi anni. Venisse ricordato come documento storico di un'epoca superata.Non è stato e non è così, e la società (soprattutto quella italiana), e la Chiesa (soprattutto quella italiana), ne portano la colpa, il peso, la responsabilità schiacciante."


Ho letto il libro in qualche ora, le storie non sono lunghe più di dieci pagine e sono scritte in un lessico piuttosto colloquiale.
In ogni storia ci viene raccontata la realizzazione di essere omosessuale, le prime esperienze, il rapporto del ragazzo con i genitori e gli amici.
È un libro che apre gli occhi, si vengono a scoprire realtà di cui non si poteva neanche immaginare; ragazzi che vengono costretti a fare cose che non vogliono fare; ragazzi che hanno paura persino dei propri genitori e ragazzi che non si accettano perché per loro essere gay significa essere diverso.

"E chi può definire cosa è normale e cosa non lo è?"

Pensandoci sono cose che accadono anche ora, chissà quanti ragazzi ci sono come quelli del libro, che è stato pubblicato nel 1991. La cosa impressionante appunto è che sembra sia stato pubblicato ieri e questo ci fa capire che le cose non sono cambiate più di tanto. 
Personalmente questo libro mi ha colpito molto, pensavo fossero solo delle storie di ragazzi e invece no, ci sono sentimenti profondi, paure, progetti di vita che ti entrano dentro e ti commuovono perché quel ragazzo di cui stai leggendo potrebbe avere la stessa storia dei tuoi familiari o dei tuoi amici o di te. 
È un libro che dovrebbe leggere ogni persona, anche solo per rendersi conto di cosa devono affrontare alcune persone per amare chi vogliono.

"Anche definire l'omosessualità secondo me è sbagliato, impossibile. È come definire la libertà. La libertà è la libertà. Il verde è verde. E non potrai mai spiegarlo a un cieco. Così come è difficile educare la gente a una visione più aperta della sessualità e della diversità in genere. Purtroppo non si può obbligare nessuno a capire le cose, e le persone quasi sempre capiscono solo quando fanno esperienza diretta, in particolare della sofferenza."

E voi avete letto questo libro? Diteci la vostra e ricordate di premere il +1 se vi è piaciuta la recensione e di seguire il blog!
Un abbraccio!

Sara Z


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