martedì 1 settembre 2015

Recensione: A fior di pelle


Buon pomeriggio amiche :)
Oggi vi parlerò di Carter e Kat, di un libro che ne ha fatta tanta di strada prima di arrivare da noi.
È partito da lontano, dalla foresta di Forks, dal mondo delle fan fiction di Twilight, per poi bussare alle nostra porta.
Diamo un grande e caloroso benvenuto a…

  • Titolo: A fior di pelle (A pound of flesh)
  • Autore: Sohie Jackson
  • Casa Editrice: Fabbri Editori
  • Pagine: 452
  • Da acquistare sì o no? Nella lista della spesa aggiungete anche Coca e Oreo ;)


  • Voto: 8 +

Voto copertina:

Kat Lane insegna al Kill, una prigione newyorkese, per ripagare il debito che ha nei confronti dell’umanità e del padre, morto davanti ai suoi occhi quando aveva solo nove anni. Daniel Lane era un uomo corretto, si preoccupava sempre per gli altri, soprattutto per i meno fortunati. Padre e figlia erano appena usciti dalla clinica di disintossicazione visitata nel pomeriggio quando Daniel è stato aggredito con una mazza da baseball, preso a botte e ucciso.
Wes Carter deve scontare tre anni per spaccio di cocaina, furto aggravato e detenzione illecita di armi. Ha qualche problema a gestire la rabbia e il suo sfogo preferito per calmarsi è rovesciare tavoli e sedie e scagliarle contro al muro.
Quando si presenta l’occasione per chiedere la condizionale, Carter la coglie al volo, anche se questo significa dover partecipare più attivamente a un programma di recupero, nel particolare alle lezioni di letteratura tenute da Kat.
Tra di loro volano subito scintille e la ragazza non sembra affatto spaventata da lui, nonostante sia grande, grosso e pieno di tatuaggi.
Le lezioni, che si tengono in solitaria per motivi legati alla gestione della rabbia di Carter, sono interessanti, stimolanti e continuano anche una volta uscito dal carcere.
Fuori dal Kill il rapporto tra i due cambia: l’attrazione si fa innegabile e difficile da resistere, Kat si sente al sicuro con Carter, soprattutto quando le confida di non aver commesso il reato per il quale l’hanno arrestato. Ha protetto Max, il suo migliore amico, estinguendo il debito che aveva nei suoi confronti e pagando la sua libbra di carne. La coppia si avvicina ancora di più quando l’ex detenuto abbassa completamente le sue difese rivelando il suo più grande segreto: Carter e Kat si conoscono da ben 16 anni. Era lui il ragazzo che l’ha tratta in salvo la notte in cui il padre è morto, che l’ha convinta a fuggire e rifugiarsi nell’androne del palazzo, che non l’ha abbandonata  e le ha parlato tutta notte per calmarla.
Carter la riconosce dal suo profumo: pesche.
Kat e Wes sembrano provenire da due mondi completamente diversi e gli ostacoli non mancano. L’universo sembra essersi coalizzato per non vedere la loro storia d’amore andare in porto.
Ma loro vanno contro corrente.
Dopo anni si sono ritrovati e non si lasceranno andare.

«Ma se il passato era impossibile da cambiare, doveva provare a guardare al futuro, e avere Kat al  suo fianco lo aiutava certamente a camminare nella giusta direzione.»

A pound of flesh è un romanzo interessante, leggibile su diversi piani di lettura. Indubbiamente sono la parte più intrigante è composta dalle citazioni letterarie, che nel libro abbondano (lo stesso titolo è un riferimento a “Il mercante di Venezia” di Shakespeare). Nonostante questo, la lettura non è appesantita, ma piacevole. All’inizio conosciamo moltissimi personaggi, forse fin troppi (ma ricordiamoci che all’inizio era una fan fiction di twilight e ce ne sono molti nella saga), che si sono persi pochi capitoli dopo l’inizio. Sostanzialmente la storia ruota attorno ai protagonisti, con pochi interventi con l’esterno. Peaches e Carter sono spesso lasciati da soli, così che il lettore possa assorbire appieno l’alchimia che c’è tra di loro. Nonostante il mio personaggio preferito sia la nonna Nana che, lasciatemelo dire, è davvero una figa, Carter è un protagonista completo: si rende conto dell’errore che ha fatto e cerca di rimediare in qualsiasi modo.
Un finto cattivo ragazzo, con tatuaggi e una Harley Davison. 


Un romance piacevole, dove trionfa il lieto fine, lo si capisce fin dalle prime pagine. La storia tra Carter e Kat non ha un ostacolo che non riescono a superare e questo, in alcuni casi, la rende monotona. I litigi sono brevi, la coppia si ritrova subito, le incomprensioni sono presto superate.
Sono destinati a stare insieme, c’è poco da fare.
E credo che sia questo il punto di forza del romano: l’alchimia tra i protagonisti, che si sente fin dalle prima pagine, che spinge i lettori a sorridere leggendo il loro amore.
A questo punto sarebbe facile cadere nello scontato e ci sono ancora punti che, secondo me, andrebbero rivisti: troppi dialoghi durante le scene hot, avrei preferito più flashback sul passato di Carter (soprattutto spiegare perché non ama essere chiamato Wes) e magari la presenza di un ostacolo insormontabile, che richiedere almeno un capitolo prima di essere archiviato.

«Il loro amore andava oltre le parole, oltre la ragione, persino oltre loro due; era indescrivibile, inspiegabile, indistruttibile, ostinato. Era un legame che durava da sedici anni: anche se non si conoscevano, e avevano vissuto suparati, erano sempre stati parte l’uno dell’altra – una parte silenziosa, essenziale – e lo sarebbero stati fino alla fine dei loro giorni»

A pound of flesh merita di essere letto soprattutto per Carter e, devo ammettere che quando parla di lui l’autrice non sbaglia una virgola. È aggressivo ma non troppi, problematico ma premuroso. Un personaggio ideale che sta pagando il suo debito, la sua libbra di carne, per potere vivere una vita al meglio. Il Carter degli ultimi capitoli vi sorprenderà: è cresciuto, soprattutto come personaggio, e davanti a una scelta non farà gli stessi sbagli di prima.

Con un sorriso, concludo questa recensione.
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Un abbraccio e buona lettura

Robi

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