Buon pomeriggio lettori e bentornati nella rubrica del #lunedìinrosso.
Oggi tornano loro: le dita dei piedi arricciate!
Si, non avete letto
male e io non sono ubriaca. Tornano proprio loro. Loro chi? Ma il boss più
chiacchierato del momento!
- Titolo: The girl
- Autore: Abigail Barnette
- Casa editrice: Newton compton
- Lunghezza pagine: 377
- Da acquistare o no? Indovinate… no!
- Voto: 4
Voto copertina:
Sophie e Neil hanno vissuto mesi intensi e molto più che
passionali, devastati dalla loro reciproca attrazione e da problemi insorti
sconosciuti agli occhi dell’altro. Hanno deciso di allontanarsi. Ma la verità è
un’arma a doppio taglio.
Dopo l’ospedale per Neil e Sophie sarà un periodo di
difficoltà e decisioni da prendere.
Dopo aver deciso di cosa fare della sua gravidanza, la
ragazza viene travolta dal destino del suo ragazzo. Neil ha il cancro.
E questo sarà l’inizio della tormenta.
I due si riavvicineranno e Sophie resterà accanto a Neil in
questa immensa battaglia.
Non mancheranno la passione, la seduzione e la voglia
di possesso. Tutto mescolato a una realtà parallela come può essere la vita
vera.
"The girl" fa parte della serie "The boss" collana composta da:
- The boss (Recensione QUI)
- The girl
- The hook-up (breve racconto)
- The wedding (17 settembre)
- The ex (15 ottobre)
- The baby (inedito in USA)
Bentornati alla fiera dello squallore!
No, non manca nessuna parte nascosta alla trama. La trama è
quella lì che vedere, punto e basta. E sono stata fin troppo esaustiva perché
ho ripetuto alcuni termini più volte.
Il libro è nuovamente privo di trama. Se non quella del “oh-oh,
ho il cancro ma ti voglio scopare lo stesso come un toro”.
Si si, sono tornata a "lodare" questa serie stucchevole e Dio,
volevo tagliarmi le vene.
Allora, sapete del mio filo logico, perciò riprendo il filo
di Arianna e iniziamo subito!
Ecco… come dire. Iniziamo proprio dalla nostra dooooolce e
pudica Sophie. Ragazzi ho scoperto il cognome! Scaife! Scusatemi ma dovevo esultare con voi, perché sono domande
che mi ponevo la notte. Non ce la facevo senza sapere il cognome.
Bene, Sophie Scaife inizia a raccontare nel nuovo libro della sua pseudo convivenza con il “coso” nella pancia. Ebbene si! Per lei
quell’esserino è un COSO. Ma ok.
Premetto che ho le mie idee per quanto riguarda l’aborto e
vi sorprendereste delle mie convinzioni ma non ho digerito per niente al mondo
l’idea e la concezione di un bambino che ha quella capra di Sophie. E se la
chiamo capra sono anche gentile.
Oltre al fatto che secondo ME per l’aborto ci devono essere
delle motivazioni più che solide, non puoi abortire solo per un tuo capriccio.
Maggiormente se non ne vedo proprio motivo per cui tu debba far morire un
essere e questa cosa proprio non la faccio passare all’autrice. Non ha dato
una motivazione solida per quello che fa Sophie, andando contro il povero Neil
che a quanto pare lo voleva, fregandosene altamente della sua volontà. Della
serie: che mi frega che sei il padre, quel coso
vive in me.
Oltre al fatto che il suo unico cruccio, dopo aver abortito,
è stato “Oh Dio, devo aspettare due settimane per riprendere a scopare come una
ninfomane”. Squallore.
Ma basta così, altrimenti il sangue mi diventa verde come a Hulk
e non la finisco più.
Passiamo al tema-trama del libro: cancro!
Olè! Come far diventare un libro noioso e monotono, ancora
più in cliché? Ma mettiamoci il tumore! Che sciocchini tutti noi che pensavamo
Neil avesse solo un’ulcera perforata.
Stranamente, nel primo capitolo non ci troviamo nessuna
forma di sesso e credevo, speravo, PREGAVO, che l’autrice si fosse data una
calmata ma haimè… dal secondo capitolo tornano a rifocillarsi più che mai.
Magicamente, Neil decide di spendere la sua vita (o almeno quello
che gli rimane) facendo quello che sa far meglio (e non sono le tagliatelle),
ovviamente coinvolgendo Sophie. Perciò -tenetevi forte- sesso a tre! Non ve lo
sareste mai aspettato, ammettetelo!
E Neil, furbacchione, fa anche finta di non essere geloso ma
aspettate di vedere la sua reazione ad atto compiuto.
Parliamo prima dell’egocentrismo che ha la nostra piccola
Sophie con “so di essere una sfrafiga e me ne vanto” ogni tre per due. Chissà perché tutte in
questi tipi di libri sono delle gocche sconvolgenti. Mai che una sottomessa
sia una racchia. Lo so, non posso fare nemmeno questo lavoro. Che disdetta.
Ormai l’abbiamo appurato, ogni minima cosa in questo libro
si convola nel sesso. Parli di cosa vuoi mangiare a pranzo? Tach sesso. Parli
di fare un viaggio? Tach sesso. Vuoi una videocamera? Tach sesso. E che palle!
So che è un libro erotico (per l’amore del cielo!) ma il
troppo storpia a casa mia.
Arriviamo al sesso a tre e alla parte che proprio non ho
tollerato. Non tanto il sesso a tre, tanto alla fine non mi sorprende più di
tanto conoscendo i due protagonisti. Ma se c’è una cosa che mi sta sugli
attributi (più di quanto mi stia Sophie-ricordiamo-Scaife) è la violenza.
Volevo prendere e accartocciare il libro quando Neil prende
a schiaffi Sophie dopo averla vista con un altro uomo dopo che LUI l’ha così
tanto pregata e volevo prendere ancora più forte a schiaffi quella capra di
Sophie quando si eccita per avere mazzate dal compagno.
Ma stiamo fottutamente scherzando?
Allora la violenza cos’è? Un atto di amore incontrollato?
Allora da domani tutti i violentatori giustificheranno le loro azioni perché
“sono innamorato di X persona e le faccio capire che la amo solo così”? Ma dove
diamine vive l’autrice che voglio fare due chiacchiere con lei.
Credevo che Sophie si rianimasse quando viene folgorata
dall’idea che la sua relazione con Neil sia fondata solo sul sesso, invece
anche in questo caso niente.
Non puoi fondare una relazione solo perché ci stai bene a
letto, per l’amor del cielo credo sia una componente importante, ma non di
vitale importanza! C’è altro in una relazione, il confronto, il dialogo,
l’amore! E onestamente non so dirvi se tra Sophie e Neil ci siano queste cose.
Maggiormente se il tuo partner ti dice, mentre sei a letto, che sei “solo una
cagna per i miei giochetti”, personalmente un calcio nelle palle non lo
toglierebbe nessuno. E me ne frego se lo dici solo per eccitarti.
Ma, in fondo in fondo ma proprio in fondo in fondo, devo ammettere
che tralasciando tutto questo squallore e tutte queste porcate, il libro
potrebbe salvarsi. Sophie alla fine si è resa forte nell’assistere Neil
moribondo. Se n’è presa cura e lui ha cercato di tenerla a riparo il più
possibile. Ma sempre SE non ci fosse tutta quella parte, e credetemi è davvero
tanta, legata a come, dove, quando fare sesso selvaggio.
Come ho detto nel primo volume, ci sono troppe cose che non
vanno che personalmente metto in forse anche come una casa editrice possa
comprare diritti su questi libri.
Continuo a sostenere che sia diseducativo, deplorevole e
troppo troppo perverso.
Vorrei davvero capire cosa porta le persone a dire che sia
una bellissima storia d’amore. Chiamatemi bigotta, ma libri erotici ce ne sono
di stupendi. Che chiamano in campo l’eros e l’amore in maniera molto elegante e
sopraffina.
"The girl" non fa parte di questo filone.
Mi dispiace, ma è nuovamente bocciato.
Spero di avervi fatto sorridere in qualche modo e di avervi
fatto comprendere quali sono stati tutti i miei disappunti che hanno portato a
un voto così basso.
Se avete trovato la recensione interessante, spolliciate il
+1 e veniteci a trovare su Facebook. C’è un’iniziativa tutta per voi ;)
Ila
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