Buon venerdì lettori e bentornati nella rubrica degli #autoriemergenti. Oggi parliamo di:
- Titolo: Il manoscritto scarlatto
- Autore: Cristina Benedetti
- Casa editrice: Self-published
- Numero pagine: 331
- Da acquistare o no? No.
- Link: http://www.amazon.it/Il-Manoscritto-Scarlatto-Cristina-Benedetti-ebook/dp/B00QG2J2IM
- Voto: 3
Fiamma non è una ragazza
come le altre, in lei è racchiuso il potere di richiamare gli spiriti: è una
medium ed una strega. Cresciuta con questa caratteristica e aiutata da nonna
Emma, anch’essa strega di campagna, Fiamma dovrà superare vari ostacoli tra cui
il suo stesso dono. Decisa a controllare la propria vita, entra in contatto con
l’Ordine di Mag Mell: un antichissima congregazione che raccoglie, in tutto il
mondo, giovani con poteri magici e doni particolari, li istruisce e trasforma
in Guardiani dell’Equilibrio Universale. I Guardiani hanno l’importante compito
di preservare l’equilibrio tra bene e male, sono gestiti dal Priore e inviati
dove si necessita di loro, presso le varie congreghe sparse in tutto il mondo.
Dopo un lungo periodo di formazione presso l’Ordine, Fiamma viene mandata a
Verona, nella sua città natale. Il suo potere è di fondamentale importanza per
la riuscita della missione di salvataggio dell’Eletta appartenente all’Ordine
di Salomone. Un’antica setta che custodisce e protegge da millenni le
conoscenze magiche di Re Salomone, racchiuse nel suo scritto: la famosa
Clavicola Salomonis. Fiamma giunge a Verona all’oscuro di quello che troverà.
Ad attenderla c’è una realtà che supera ogni sua aspettativa. La congrega di
Verona ha come sede un’antica villa nel cuore della Valpolicella, circondata da
alte mura e avvolta da un magnifico parco, la nuova dimora racchiude molti
segreti. Qui Fiamma incontrerà Viola, sua compagna in questa avventura e futura
amica; inoltre entrerà in contatto con due gruppi di creature paranormali che
vivono in quello stesso territorio: il Branco di licantropi Perun e l’antica
famiglia di vampiri Aleardi. Fiamma dovrà superare ostacoli e sofferenza, alla
ricerca della luce necessaria per sovrastare le tenebre che incombono. In gioco
non c’è solo la sua vita ma anche il suo cuore e presto sarà costretta a
prendere una scelta radicale che cambierà per sempre il suo destino.
“Il Manoscritto Scarlatto”
nasce come primo libro di una trilogia urban fantasy che, come ci anticipa la
trama, segue le vicende di un gruppo di streghe, il cui percorso si intreccia
con il clan locale di licantropi e con le due famiglie di vampiri del
territorio.
Purtroppo, nonostante le
buone premesse e la trama piuttosto interessante, mi trovo a doverlo bocciare.
L’autrice, sebbene con buone
intenzioni, creatività e tanto impegno, manca in molti aspetti che rendono la
storia un prodotto finito e vendibile (nonostante il basso prezzo).
Innanzitutto, il libro
presenta grosse lacune dal punto di vista grammaticali, quali l’utilizzo della
punteggiatura, la mancanza di diversi accenti su parole che lo richiedono,
oltre che la scrittura dei numeri in cifre invece che in parola. Il problema
sarebbe facilmente risolvibile avvalendosi dell’aiuto di un editor ma,
purtroppo, questa non è l’unica pecca del libro.
I personaggi sono mal
caratterizzati; in primis la protagonista, che io personalmente ho trovato
insopportabile. Il fatto poi che tutti i “buoni” siano automaticamente
bellissimi risulta totalmente irreale ed anche piuttosto scocciante. Inoltre, i
“buoni” sembrano non commettere mai nessun errore.
Durante tutto l’arco del
libro, l’autrice si perde in descrizioni inutili e spesso ripetitive
(abbigliamento), ponendo l’accento su dettagli non solo superflui ai fini della
trama ma che distolgono l’attenzione da quello che si sta dicendo, mandando in
confusione il lettore. Altre volte, spende pagine intere a parlare
dettagliatamente di erbe, tradizioni e abitudini delle streghe e degli esseri
soprannaturali; questo, per quanto possa provare la conoscenza dell’autrice in
materia, interrompe il flusso della narrazione, trasformando la storia in una
noiosa enciclopedia.
La trama, sebbene
interessante, è mal sviluppata; l’azione vera e propria, che dà corpo alla
storia, è inframezzata da avvenimenti inutili che non fanno altro che allungare
inutilmente un brodo già di per sé troppo lungo (il Manoscritto del titolo, per
esempio, appare sì e no due volte).
Ultima, ma non meno
importante, la scena di quasi-sesso. L’autrice spende parole a descrivere, in
maniera non brillante, i primi intercorsi fisici tra la protagonista e l’uomo
di cui dice essere innamorata ma, poche pagine dopo, dimentica di descrivere il
loro primo vero rapporto sessuale, liquidando l’avvenimento in due parole nel
mezzo di tutt’altro discorso. La scena d’amore che, invece, viene descritta è,
a mio parere, carente sotto tutti i punti di vista e non riesce ad arrivare al
lettore.
In definitiva, non penso
leggerò il secondo e il terzo volume.
L’autrice ha ancora molta
strada da fare, ma le auguro che il tempo e la pratica la portino a risultati
migliori.
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