martedì 17 novembre 2015

Recensione: Berlin. I fuochi di Tegel


Ciao a tutti! 
Come sapete il martedì è il giorno dedicato alle news, e oggi vi presentiamo un romanzo di non uno, ma bensì due autori italiani. Curiosi di leggere cosa ci propongono?
Non vi resta che leggere!

  • Titolo: Berlin. I fuochi di Tegel 
  • Autrice: Fabio Geda, Marco Magnone 
  • Casa editrice: Mondadori
  • Numero di pagine: 204
  • Da acquistare o no? Sì!
  • Voto: 7



Voto copertina

Ci troviamo nella Berlino del 1978, tutti gli adulti sono morti a causa di un virus misterioso da ormai tre anni, mentre i bambini e i ragazzi sono riusciti a sopravvivere perché immuni, almeno fino ad una certa età, una volta superati i sedici anni, non si può più stare tranquilli. 
I sopravvissuti si sono divisi in diversi gruppi e ognuno di questi ha occupato una parte della città. Ovviamente se ne sono venuti a formare molti, ma i protagonisti di questo primo romanzo saranno le ragazze dell'Havel, i ragazzi di Groupiusstadt, con a capo Sven e il gruppo dei cattivi, quelli dell'aeroporto di Tegel. 
L'apparente tranquillità verrà distrutta quando i ragazzi di Tegel rapiranno Theo, unico bambino del gruppo dell'Havel. 
Tre ragazze dello stesso gruppo del bimbo, Christa, Nora e Britta, correranno in suo aiuto, ma ovviamente non tutto filerà liscio.




Questo è il primo romanzo di una saga composta da sette libri e sinceramente questa cosa un po' mi spaventa, sette libri sono tanti e riuscire a farli piacere tutti non è impresa da poco, però io spero con tutta me stessa che non sarò delusa. 
Nonostante sia una saga per ragazzi da 13 anni in su, a me è piaciuto, ma tenete a mente che questo è uno dei miei generi preferiti, quindi sono un po' di parte. E poi si legge in una maniera velocissima, le pagine sono solo 200, neanche il tempo di iniziarlo che è già finito. 
Comunque come inizio sembra promettente, ovviamente ci sono delle cose che lasciano il punto di domanda, ma questo è normale, se non fosse così non sarebbe intrigante. 
Una cosa che mi è piaciuta sono stati i flashback, non sono noiosi perché non sono molti, ma sono comunque interessanti perché ci fanno capire un po' il passato dei personaggi, i quali, non dimentichiamo, sono solo ragazzini costretti a crescere improvvisamente e subito per non morire di freddo o di fame e occuparsi dei più piccoli. 
Purtroppo quando un libro mi piace, non voglio mai dire troppo perché poi ho paura di togliervi tutto il gusto di leggerlo, quindi non vi dirò niente di quello che succede, dovrete scoprire voi se Theo tornerà dalle ragazze o meno, ma vi dirò solo che il mio personaggio preferito è Jakob e spero che nei prossimi libri non muoia perché se no vado a cercare gli autori, tanto l'Italia non è molto grande e costringo loro a farlo resuscitare. 
Non so se lo sapete, ma c'è una trilogia che potrebbe essere considerata una sorella della saga di Berlin, per ora in Italia è stato pubblicato solo il primo romanzo che si chiama The Young World (del quale ho fatto la recensione e potete trovarla qui). Anche se lo scenario è simile sotto certi aspetti, secondo me sono libri diversi perché i ragazzi compiono azioni completamente diverse e decidono di compiere queste azioni per motivi altrettanto diversi, ora non sto a farvi tutto il paragone, ma vi assicuro che leggendoli entrambi vi renderete conto della diversità, e poi uno è
per ragazzi delle medie ed un altro per quello delle superiori, quindi è scontato che gli argomenti trattati saranno diversi.  

Detto questo, spero di avervi incuriositi almeno un po' e che aspetterete con me l'uscita del secondo romanzo. 
Intanto però potete farmi sapere cosa ne pensate e continuare a seguirci sul blog e i vari social. 
Un abbraccio!  

Sara Z

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