Ciao
nuvole!
Oggi
vi vogliamo parlare di un romanzo davvero WOW, che fa piangere e sospirare… Un
romanzo trovato per caso, ma che ho amato dalla prima all’ultima pagina.
Vogliamo
scoprirlo insieme?
- Titolo: Regalami un
sorriso
- Autrice: Antonella
Maggio
- Casa Editrice:
Butterfly Edizioni
- Numero pagine: 237
- Da acquistare sì o no? Regalatevi un sorriso ;)
- Voto: 8 +
Voto copertina:
Nick avrebbe potuto avere tutto dalla vita, ma
soprattutto avrebbe potuto realizzare il suo sogno di sempre: calcare le scene
e diventare un attore di teatro conosciuto in tutto il paese. Invece le cose
non sono andate secondo i suoi piani e, inaspettatamente, si è trovato
ragazzo-padre. Sono passati sei anni da quel fatidico giorno, Nick ne ha
attraversati di alti e bassi eppure ha capito una cosa: che suo figlio, Nathan,
è la cosa migliore che gli sia mai capitata. Anche se ci sono volte che non
riesce a capirlo appieno… soprattutto non riesce a capire quel tono scontroso
che continua a tenere in classe, nei confronti dei suoi compagni.
È dopo l’ennesimo richiamo da parte della scuola
che Nick decide di intervenire abbastanza drasticamente e affidarsi alle mani
esperte della sorella maggiore, Sunny, direttrice di un ospedale di Londra. La
strategia di Sunny è così semplice ma allo stesso tempo complicate: Nathan
affiancherà un dottore del sorriso,
un membro dello staff ospedaliero che fa clowterapia.
Ginny non è sempre Ginny. Ci sono dei momenti in
cui dipinge il proprio viso con diversi colori, indossa un naso rosso e un sorriso
a trentadue denti e tenta di riportarlo ai piccoli pazienti dell’ospedale,
soprattutto a quelli del reparto oncologico, e diventa (S)miley, il clown
capace di raccontare storie stupende e portare speranza a tutti.
La prima volta che Nathan vede (S)miley prova
subito a intimidirla, cerca di farle capire chi comanda… e quel qualcuno non è
certamente lei. Le ruba il naso e fa una battuta sprezzante, aspettandosi una
risposta arrabbiata e seccata, ma invece le cose non vanno secondo i suoi
piani. (S)miley scoppia in una calorosa risata e Nathan rimane del tutto
spiazzato.
Quello che pochi sanno è che (S)miley può anche
sorridere sempre, ma Ginny no. Ginny ha un passato travagliato: un incidente
sembra averle cambiato la vita per sempre, non ha voglia di dedicare del tempo
per se stessa o a dei progetti. Finché Sunny non le passa l’indirizzo di un
teatro dove stanno per mettere in scena Romeo e Giulietta.
E anche se Ginny non lo ammetterebbe mai nemmeno
sotto tortura, eccola lì, ai casting.
Dove conosce Nick, l’affascinante aiuto registra
che sembra averla puntata.
Ed ecco che iniziano a volare le scintille. Perché
i due si detestano.
Perché Ginny non sa che Nick è il padre di Nathan.
E Nick non sa che Ginny è la donna che ha
riportato il sorriso sul volto del figlio.
Regalami
un sorriso
Che mi
rimanga impresso
Come la
prima volta
Che ho
visto l’universo
Come la
prima volta
Che ho
visto il tuo bel viso
Regalami
un sorriso
Io lo
porterò sempre con me…
Lo ammetto senza problemi… quello che più mi ha
attratto di questo romanzo è stata la copertina. È un romanzo davvero
fantastico, anche se prolisso in alcune parti.
Mi è piaciuto che abbia parlato di qualcosa di
molto importante, che purtroppo viene ancora sottovalutato in molti ospedali:
la clown terapia. Vi posso dire per esperienza quanto sia importante,
soprattutto per bambini che sono costretti a stare in reparto per periodi molto
lunghi.
È un romanzo che parla di seconde opportunità e
seconde occasioni. È un romanzo di formazione e crescita, non solo di Nick e
Ginny, ma anche di Nathan. Ben presto, dopo aver visto (S)miley, avviene in lui
un cambiamento: inizia a capire quanto sia fortunato in confronto ad altri
bambini e capisce anche l’importanza dell’amicizia.
Dopo aver avuto Nathan, Nick ha detto basta alle
donne. Si permette solamente avventure di una notte, senza complicazioni e che
non portano da nessun’altra parte. Ma con Ginny è diverso, anche se Nick ha
paura di scambiare i sentimenti che prova per la donna con i sentimenti che
prova per il teatro, la sua seconda occasione, quella che era la sua ragione di
vivere prima che arrivasse Nathan.
È un romanzo un po’ difficile da raccontare, ma vi
assicuro che non ve ne pentirete di averlo letto.
E noi vorremmo arricchire ancora di più
quest’esperienza, offrendovi un’intervista in esclusiva. Quindi, restate con noi
ancora un momento e immergetevi nelle parole dell’autrice!
Ciao e benvenuta nel mondo di AnniDiNuvole!
Grazie per essere passata a trovarci! Per prima
cosa, parlaci un po’ di te!
Cosa ti ha avvicinato al mondo della scrittura?
Anche se è una scelta difficile, qual è il tuo libro preferito? Se dovessi
scegliere un autore con cui scrivere un romanzo a quattro mani, chi sarebbe?
Ciao a
tutti! Ringrazio Roberta e il suo Blog per avermi accolta. Cosa posso dire di
me? Sono pugliese, adoro viaggiare e nella mia borsa non manca mai il lettore
di e-book o un buon libro. Ho iniziato a scrivere da piccola, avevo forse
dodici anni e sognavo di scrivere la mia autobiografia ma non avrei mai creduto
di riuscire a scrivere per davvero un romanzo, anzi, più di uno.
Non ho un vero
e proprio libro preferito, mi affeziono alle storie in base ai miei periodi di
vita che mi portano a simpatizzare per una storia piuttosto che per un’altra.
In realtà, per quanto riguarda la scrittura a quattro mani, scrivo già con
altre due autrici; una di queste è Rujada Atzori e l’altra per il momento è
segreta :P Trovo che scrivere insieme ad altri autori sia terapeutico, oltre
che un buon esercizio per sviluppare la scrittura e la propria fantasia, per
cui non escludo eventuali prossime collaborazioni con altri autori anche se
poi, ai fini pratici, è necessario che ci sia un buon feeling.
Preferisci scrivere circondata dal silenzio o
dalla musica? Ci sono delle canzoni che ti hanno aiutato a scrivere delle scene
particolarmente difficili oppure una playlist che ami ascoltare?
Pretendo
il silenzio, soprattutto quando sono alle prese con le scene più importanti ma
se sono nel pieno dell’ispirazione, posso trovarmi anche nel mezzo di un mercato
e non ci sono per nessuno. Per ogni mio romanzo mi lascio ispirare da qualche
canzone del momento, a esclusione della mia Serie Rimini ora pubblicata con
Youfeel di Rizzoli, il primo romanzo “La sposa in fuga” è stato ispirato
interamente dalle canzoni dell’estate 2014 e nel testo sono citati tutti i
titoli e i cantanti. Per l’ultimo romanzo, invece, “Regalami un sorriso” mi
sono lasciata ispirare dai Negramaro con “L’amore qui non passa”.
Ogni capitolo inizia con una citazione.
Come è nata questa tua passione? Ti lancio una
sfida: scegli una citazione per Ginny, una per Nick e una per Nathan ;)
L’idea
delle citazioni all’inizio di ogni capitolo è nata quando ho deciso di donare
alla storia un significato più profondo e in qualche modo riassumono ciò che
sono andata poi a scrivere. Sentivo di doverlo fare, ecco.
Per Ginny
preferisco la citazione del capitolo 23: Noi soffriamo per i sogni. Noi
guariamo con i sogni. (Gaston Bachelard)
Per Nick,
la citazione del capitolo 35: Da qui è passato amore e se n'è andato svelto ma
sei rimasta mia sei intrappolata dentro.(Negramaro)
Per
Nathan, la citazione del capitolo 25: «Senti, Wendy,» le sussurrò «se ti
accorgi che ti ho dimenticato, non cessare di dirmi ‘sono Wendy’ e allora mi
ricorderò.» (James Matthew Barrie)
Come potrai leggere dalla recensione, concordo
nell’importanza della clown-therapy,
così come nella pet-therapy
all’interno delle strutture ospedaliere. Dal tuo romanzo si capisce che anche
tu sei del mio stesso avviso, giusto? Hai deciso di parlare di clown-therapy per qualcosa che hai
potuto osservare da vicino o semplicemente perché ci credi veramente?
E, invece, cosa ne pensi della pet-therapy?
Il tema
della Clownterapia come tutti ormai sanno, mi è stato affidato direttamente
dalla mia editrice ma è un argomento che mi sta particolarmente a cuore perché,
per problemi di salute, negli ultimi anni ho bazzicato parecchio negli ospedali
e nei reparti di oncologia dove un sorriso, anche di una persona estranea,
durante i lunghi e snervanti tempi di attesa, possono alleggerirti dalla
malinconia. Riguardo alla pet-therapy sono a favore. Amo gli animali, sono
cresciuta con un cagnolino che oggi, ahimè, non c’è più e mi manca tantissimo.
Per adesso ho un coniglietto e non vedo l’ora di avere una casa tutta mia per
adottare un cucciolo. A mio avviso, in quanto a sensibilità, un animale arriva
dove l’uomo, vantando la ragione, è poi limitato e negli ospedali c’è tanto
bisogno di sensibilità e gioie vere e semplici.
Quanta Antonella c’è in questo romanzo?
C’è tanto
di me, così come in tutti gli altri romanzi. Ogni volta mi dico di restarmene
fuori e in disparte, ma poi finisco nella storia con entrambi i piedi.
In un romanzo che parla di seconde possibilità, in
un livello di importanza queste dove si collocano?
Io ho
avuto la mia seconda possibilità, anzi, forse di occasioni ne ho avute anche
più di due… dico grazie ogni giorno perché altrimenti ora non sarei qui a
parlarne.
Preferiresti avere un amico come Matt oppure come
David… o nessuno dei due?
Assolutamente
David, anche se in realtà quest’ultimo, con il suo umorismo mi assomiglia
molto. Matt è un personaggio che in questa storia si fa odiare, ma non è sempre
stato così.
Come pensi si sarebbe comportato Nick se avesse
saputo prima, molto prima di iniziare le prove, che Ginny e Miley sono in
realtà la stessa persona? Pensi che si sarebbe posto in maniera totalmente
diversa, magari invitandola a cena e iniziando una relazione con il piede
giusto piuttosto che con il sesso, i semilitigi e le divergenze?
Secondo me
tra loro non avrebbe funzionato. Ginny non avrebbe avuto il tempo per
innamorarsene in maniera totale e viscerale e Nick non avrebbe compreso e
apprezzato davvero Miley, lì dove lei è perfetta con i bambini o con suo figlio
ma doveva anche scaldargli il cuore, mostrargli l’amore vero, quello che lui
aveva creduto di aver provato in passato ma in realtà non gli si avvicinava
minimamente. Il sesso, i litigi e le divergenze hanno fatto venir fuori la
parte peggiore dei loro caratteri, ma Nick e Ginny riescono ad amarsi
soprattutto per questo.
Qual
è stato il passaggio più difficile da scrivere?
Da
lettrice, qual è la tua scena preferita?
Il passaggio più
difficile è stato quando Nathan e Ginny interagivano le prime volte, lì dove la
Clown-terapia aveva un duplice ruolo perché la protagonista è un’operatrice del
sorriso in un ospedale pediatrico e deve riuscire a coinvolgere non solo i
piccoli pazienti ma anche quel “piccolo demonio” che ha solo bisogno dell’amore
di una mamma.
La mia parte preferita è
quando Nathan parla a suo padre di Miley per la prima volta.
«È strana,
papà».
«Strana?» domandai e per un attimo pensai di chiamare mia sorella e chiedere a che razza di persona avesse affidato mio figlio, ma la risposta di Nathan mi lasciò senza parole.
«Ride, papà. Miley ride sempre e quando ride, è bella».
«Strana?» domandai e per un attimo pensai di chiamare mia sorella e chiedere a che razza di persona avesse affidato mio figlio, ma la risposta di Nathan mi lasciò senza parole.
«Ride, papà. Miley ride sempre e quando ride, è bella».
Cosa
immagini nel futuro di Nathan?
Oddio! Questa domanda mi
emoziona. Nathan trova finalmente il suo posto nel mondo, l’abbraccio e la
carezza di una mamma anche se fino ai suoi sei anni è cresciuto senza una
presenza femminile, con la sola figura ineccepibile di suo padre come famiglia.
E
ora… #spoilertime! Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Stai scrivendo
qualcosa? Ci sono dei personaggi che bussano alla porta della tua tastiera? Ce
ne vuoi/puoi parlare?
Eheheh :D i progetti
sono tantissimi. Ci saranno altre pubblicazioni entro la fine dell’anno e nel
mentre continuo a consumare i tasti della mia tastiera. Sto scrivendo a quattro
mani con due autrici e da sola un nuovo romanzo che spero possa emozionare i
lettori tanto quanto “Regalami un sorriso”.
Emozionare o no… io sono davvero curiosa.
E voi? Per avere notizie dal mondo di Antonella
Maggio non vi resta che restare collegati con noi, AnniDiNuvole, il blog che vi
dà sempre dei meravigliosi consigli!
Un abbraccio!
Robi
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