venerdì 30 dicembre 2016

Recensione: Buck e il terremoto


Buon penultimo dell’anno care nuvoline.
Oggi chiudiamo con gli #autoriemergenti questo 2016. Tanti nuovi autori abbiamo conosciuto quest’anno e tante loro nuove storie abbiamo letto.
Ma tante cose sono successe nel 2016, forse è stato uno degli anni più difficile dell’ultimo periodo. Gioie ma tanti dolori abbiamo potuto vedere e sentire sulla nostra pelle quest’anno.
Un esempio lo ce lo fa presente proprio questo libro, che tratta di un avvenimento italiano che ci ha toccato nel profondo…

  • Titolo: Buck e il terremoto. Racconti a quattro zampe
  • Autore: Serena Bianca De Matteis
  • Numero pagine: 103
  • Da leggere o no? Assolutamente si
  • Voto: 8


Voto copertina:


"Buck e io ne abbiamo parlato a lungo. Lui diceva che non poteva restare indifferente a una cosa così triste accaduta in Centro Italia. Io ero assolutamente d’accordo."


Il libro è collegato, a “Buck” (recensione QUI).

Stilare una trama per questo libro è complicato o semplicemente non è necessario perché lo si capisce già dal titolo.
Ad agosto un grande terremoto ha colpito il centro Italia, probabilmente la catastrofe che ha colpito in modo più profondo tutti noi italiani.
Inaspettato, violento e terribile. Non ci sono altri termini per descriverlo.
Quest’anno il mondo ha perso tante cose, tante persone e probabilmente l’Italia è stato lo stato più colpito in questo 2016 (senza togliere nulla a nessuno).
Personalmente, da pugliese, mi sento scorrere nelle vene il disastro ferroviario. Io sono una ex pendolare e su quel treno ci salivo ogni mattina. Quello che è successo è avvenuto proprio dietro casa e personalmente è il dolore più grande che ho sentito in questo anno.
Il giorno dopo quella catastrofe, inaspettato come tutti i disastri, il terremoto.
Com’è possibile che il mondo ci stia rifiutando? Tante possono essere le cause ma inaccettabile è lo svolgimento.
Non si possono mettere in pericolo centinaia di persone innocenti, non è concepibile. Eppure… alle volte succede. Il destino non sente ragioni.

È proprio con questo tema che alcuni scrittori si sono riuniti ed hanno dato vita a questo libro.
Buck e il terremoto è un insieme di racconti riconducibili proprio a seguito del terremoto del 2016. Tutto è nato da un’idea di Serena, autrice del libro del bellissimo cane lupo di nome Buck.
In questo nuovo libro ci sono racchiusi brevi racconti. Racconti di speranza, racconti commoventi, racconti veri, racconti delicati.
Ventuno scrittori hanno dato forma a delle piccole storie che vertono tutti su eroi a quattro zampe. Eroi moderni, eroi intramontabili. Che osservano, fiutano e aiutano.


La cosa bella e particolare di questo libro, e con se di tutti gli scrittori, è la vena umana che ha.
Infatti, tutti gli introiti raccolti per l’acquisto di quest’opera è devoluto alla Croce Rossa per aiutare i terremotati di Amatrice e Accumoli.
Non c’è niente di più bello nel mondo: la solidarietà. Il modo in cui ci si aiuta a vicenda in questo paese difficile da vivere ma meraviglioso in cui sperare.

Io vi saluto, chiudo qui il 2016 di AnniDiNuvole.
Volevo ringraziare tutte le persone che ci sono state accanto, che hanno fatto parte di questo nostro anno e voglio augurarvi un grande 2017, che sia un anno pieno di soddisfazioni e pieno di letture che vi possano scaldare il cuore.

Buon anno!



Ila


martedì 27 dicembre 2016

Recensione: Il gatto che insegnava a essere felici


Ciao amiche nuvoline!
Oggi vi parlo di un romanzo insolito e stupendo, che ha saputo prendermi e conquistarmi. Un romanzo che unisce alla lettura un’altra delle mie passioni: gli animali.
Ebbene sì, chi vi sta parlando potrebbe aver desiderato più volte, nel corso dell’infanzia e non, di avere un cavallo, un panda, un koala, un canarino, un coniglio e soprattutto un gatto. E leggendo questo romanzo, questo desiderio è diventato più forte che mai.

  • Titolo: Il gatto che insegnava a essere felici
  • Autore: Rachel Wells
  • Casa Editrice: Garzanti
  • Pagine: 249
  • Da leggere sì o no? MIAO *sì* MIAO *sì*
  • Voto: 9


Voto copertina:


Alfie è un gatto dei portoni.
Cosa significa? Che non ha un unico padrone, ma è il gatto di tre famiglie diverse, due abitano ancora in Edgar Road, mentre la terza si è trasferita più vicina alla città. Ma questo non significa che non vengano a trovare il gatto molto spesso.
Alfie ha questo bisogno disperato d’amore a causa della sua insicurezza: dopo la morte della prima padrona, Margaret, ha vagabondato per alcuni mesi prima di approdare in Edgar Road e incontrare le sue nuove famiglie.
Alfie ha una sola missione della vita: rendere felici le persone che lo circondano e riempire d’amore le loro vite.
Una sera, al ritorno da una passeggiata con Tigre, la sua migliore amica felina, vede un trasloco in atto al numero 48. Subito pensa a un’altra famiglia da poter aggiungere alla sua lista, ma il giorno dopo, esplorando la casa più da vicino, scopre che c’è già un gatto.
Anzi, una gatta se vogliamo essere più precisi.
Una gatta bellissima, bianca come il latte più prelibato e… incredibilmente scorbutica. Che minaccia Alfie e Tigre e li intima di andarsene.
Ma Alfie non può fare a meno di pensare a lei, di continuare a pensare a lei giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese. E mentre aiuta tutti i suoi padroni a risolvere i problemi della vita quotidiana, non può fare a meno di voler capire cose tormenta Palla Di Neve, la bellissima gatta bianca, e aiutarla in ogni modo possibile e immaginabile. 


Questo romanzo è il sequel de Il gatto che aggiustava i cuori, sempre edito dalla Casa Editrice Garzanti. Alla domanda Posso leggerlo come autoconclusivo senza leggere il primo?, rispondo pure di sì… anche perché solo dopo aver finito di leggere il sequel ho scoperto che esisteva anche un primo romanzo… Quindi non preoccupatevi ;)


Come avete potuto vedere anche leggendo la trama, si tratta di un romanzo diverso rispetto a quelli che siete abituati a vedere qui, su AnniDiNuvole.
La cosa più interessante di questo romanzo è che… è narrato dal punto di vista di Alfie.
Sì, proprio dal punto di vista di un gatto!
Ammetto di non aver pensato a leggere la trama oppure un piccolo estratto, sono andata a occhi chiusi semplicemente perché il protagonista era un gatto. E quando, leggendo la prima pagina, ho capito che Alfie era anche il narratore… beh, non avrei potuto essere più contenta!
La società felina di Edgar Road rispecchia quella umana: Salmone è un gatto impiccione come i suoi padroni, mentre Alfie è aperto a ogni novità ed è pieno di voglia di fare. Forse alcuni potrebbero storcere il naso e pensare che questo non è assolutamente il caso, pensare che l’autore ha decisamente calcato la mano e che, invece, doveva trovare una soluzione migliore. Invece io non la penso assolutamente così: sono rimasta a dir poco incantata dallo stile, da Alfie, da tutti i personaggi che ruotano attorno a questo romanzo.
Con l’innocenza di un gatto, che assomiglia molto a quella di un bambino, Alfie si mette d’impegno per capire come fare a risolvere tutti i problemi che attanagliano le persone a lui care: iniziando dalla gravidanza di Claire, per poi andare al bulletto di Aleksij e finendo con la famiglia di Palla Di Neve.


È un romanzo un po’ difficile da descrivere: i drammi che compaiono qua e là sono sdrammatizzati dal punto di vista del felino, che però è capace di insegnarci delle cose importantissime.
Prime tra tutte: l’amore, la compassione e il senso di appartenenza alla comunità. Alfie non si da mai per vinto e cerca in tutti i modi di sistemare qualsiasi situazione che, in teoria ma anche in pratica, potrebbe danneggiare la loro felicità.

Per una gattara come me, per una ragazza che crede che sorridere sia la cosa più importante al mondo, leggere questo romanzo è stato veramente bellissimo. Per una volta basta lacrime e drammi: tanto amore, felino e non, tanta amicizia, felina e non, e tantissime belle sensazioni!
Ah, libri così dovrebbero essere pubblicati tutte le settimane!

Vi saluto ricordandovi di seguirci sui nostri social @AnniDiNuvole!
Un bacione e… buona lettura!



Roberta