giovedì 4 gennaio 2018

Recensione: Un posto accanto a te


Ciao ragazze!
Dopo secoli di assenza, sono tornata con una recensione. Lanciate i coriandoli, tagliate una fetta di torta e stappate lo champagne! Non sentite il profumo di festa?
Beh, tutto questo sarebbe mille volte migliore se solo il romanzo… mi fosse piaciuto.
Ma prima di scendere nel dettaglio, vi starete certamente chiedendo di che libro sto parlando.
Beh, siete accontentate subito:


  • Titolo: Un poso accanto a te
  • Autore: Brittainy C. Cherry
  • Casa Editrice: Newton Compton
  • Pagine: 330
  • Da leggere sì o no? BAH
  • Voto: 5… se non di meno.



Voto copertina:
[perché un MANZO in copertina non rende la copertina STUPENDA, soprattutto quando non c’entra un cavolino di Bruxelles con la storia]


Maggie May non ha avuto un inizio di vita facile: la madre l’ha abbandonata non appena l’ha messa al mondo, lasciando sia lei che il padre, Eric. Nonostante questo Maggie May ha sempre trovato una ragione per sorridere e andare avanti, rallegrando sia la sua vita che quella del padre.
La sua vita diventa ancora più felice quando il padre trova una nuova compagna e finalmente anche Maggie May può dire a tutti di avere una mamma. E una vita finalmente completa e felice.
A dieci anni, Maggie May pensa che la sua vita sia fantastica: la sua nuova mamma è la fine del mondo, la sua nuova sorella è simpaticissima, il suo nuovo fratello è fantastico… e ha perfino un fidanzato! Si tratta di Brooks, il migliore amico del fratello… e anche se continua a dire a Maggie May di lasciarlo in pace, la ragazzina sa che si sposeranno molto presto.
Perché sono perdutamente innamorati.
Anche se Brooks si ostina a dire l’opposto.
Maggie May organizza il matrimonio nel bosco, indossa il suo vestito migliore e aspetta il suo futuro marito nella radura. Quando Brooks non arriva, decide di spostarsi vicino al laghetto dove va a pescare con il fratello… ed è lì che la tragedia inizia.
Gli occhi da bambina di Maggie May assistono a un omicidio e per poco non muore anche lei. L’assassino incombe sul suo corpo, premendole una mano sul collo e dicendole di far silenzio, di non dire nulla.
Di far silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Un suggerimento che Maggie May prende alla lettera, tanto da non spiccicare più nessuna parola e non avere più il coraggio di uscire di casa.
La vita della piccola è finita.
I giorni passano, non si muove dalla camera dei genitori, non parla più e non dice a nessuno ciò che è successo.
Nessuno sembra capirla.
Nessuno se non Brooks. Il ragazzino si sente tremendamente in colpa per quello che è successo, crede che se non avesse impegnato così tanto tempo per scegliere la cravatta per il matrimonio, sarebbe riuscito ad arrivare nella radura in tempo e non sarebbe successo nulla a Maggie May.
Per questo decide di essere la sua ancora, di stare sempre con lei.
Prima come amico e poi come ragazzo…
Ma come potrà sopravvivere una relazione di questo tipo, quando Maggie May non parla e non riesce a uscire di casa?
Riuscirà Brooks ad uscire dalla sua bolla e a ritrovare la normalità e la felicità?


La serie Elements si compone in questo modo:

  1. Ti amo per caso (recensione QUI)
  2. Infinite volte  (recensione QUI)
  3. Un posto accanto a te
  4. The Gravity of us (in uscita nel 2018)



Quando storco il naso mentre leggo sono sempre affetta da una strana sensazione: mi sembra che ci sia qualcosa di sbagliato in me e inizio a perlustrare il web leggendo ogni recensione possibile e immaginabile.
E naturalmente questo è successo anche per Un posto accanto a te, che la sottoscritta ha letto in inglese perché non potevo letteralmente aspettare l’uscita in italiano; tutti gli altri romanzi della Cherry mi erano piaciuti moltissimo, compreso The Gravity of us, l’ultimo romanzo della serie Elements, quindi sicuramente avrei amato anche questo, giusto?


Esattamente.
Mentre leggevo avevo il volto corrucciato, non riuscivo a capire cosa ci fosse di sbagliato in me, perché questo romanzo fosse piaciuto a tutti eppure non riusciva a far breccia nel mio cuore cattivo e malvagio.
Diciamo che ho odiato dalla prima pagina la protagonista, Maggie May. Avrei strozzato la sua versione bambina e avrei preso a pugni la sua versione adulta. Quando decide di avventurarsi nel bosco perché il povero Brooks non è arrivato al loro matrimonio (*inserite una faccina scettica*) e viene aggredita non sono riuscita a provare empatia per lei.
E la situazione peggiora con le pagine successive quando Maggie, a causa dell’aggressione, ha paura a uscire di casa. Ma ovviamente tutto questo ha anche un lato romantico perché Brooks, lo stesso Brooks che voleva sposare quel giorno nel bosco, lo stesso Brooks che ha portato la sua vita a essere uno schifo, che ha portato la sua famiglia a sfasciarsi ogni giorno di più, è sempre vicino a lei, pronto a offrirle qualsiasi cosa di cui abbia bisogno.
Ma, ovviamente, non un appuntamento con uno psicologo o una spinta a uscire… a fare qualcosa.


Questo romanzo è un’insieme di contraddizioni, di situazioni tragiche che non hanno il coraggio di essere DAVVERO tragiche, caratteristica degli altri romanzi della serie. È un romanzo a metà, incompleto.
Né carne né pesce.
E se penso a come avrebbe potuto svilupparsi la storia, se solo l’autrice avesse avuto un briciolo più di coraggio. Logicamente l’eroina si risolleva solamente alla fine del romanzo facendo un gesto eclatante che la perdona da tutti gli sbagli commessi prima.
#maiononperdono
Forse mi aspettavo qualcosa di diverso: dei protagonisti più umani e meno rockstar, una famiglia che affronta i problemi invece di nasconderli sotto il tappeto del salotto, un Brooks con il coraggio di vivere davvero la sua vita, senza continuare a essere ancorato al passato da un qualcosa che, ribadisco, secondo me, non era nemmeno colpa sua e una Maggie che ha il coraggio di affrontare la vita e non di rimanere confinata per sempre nella sua stanza a leggere.


Una delle cose che mi è piaciuta abbastanza del romanzo, e che ha sollevato notevolmente il voto, è il ruolo centrale dei romanzi.
Maggie May è una lettrice accanita, dopo l’aggressione non fa altro che leggere. Continuare a leggere.
Leggere, leggere, leggere…
Ed è convinta che ogni romanzo, ogni storia, racchiuda un insegnamento, un qualcosa che ci possa aiutare a prendere una decisione importante, che ci aiuti a riflettere.
E sono pienamente d’accordo.
Ho sperato per tutto il romanzo che in uno di questi romanzi Maggie trovasse la forza per uscire dal proprio guscio, per parlare di ciò che le era successo, per denunciare il proprio aggressore.
Ma invece non è stato così… e ha usato i suoi stessi consigli per stilare una lista di cose che fanno nei libri e che lei vorrebbe fare… ma che naturalmente non farà mai.

Leggere questo romanzo è stato strano e purtroppo mi ha riprovato che anche le grandi autrici possono sbagliare… o che la vostra Robi ha dei gusti così strani che la portano sempre a differenziarsi dalla massa.
Intanto posso dirvi che il quarto romanzo della serie, che uscirà nel 2018 per la nostra Casa Editrice preferita, è semplicemente fantastico. E non vedo l’ora di condividerlo con voi!


Un abbraccio e… buona lettura!

Robi


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