mercoledì 17 gennaio 2018

Recensione: Vincent


Ciao bimbe!
Oggi vi parlo di un romanzo che aspettavo da circa un anno. Quando Kristen me l’ha mandato in anteprima, ero in ufficio e ho fatto un piccolo balletto. Il mio collega, maschio e totalmente insensibile al mio tormento interiore, mi ha gentilmente chiesto se mi fossi rincoglionita, ma io gli ho risposto dicendo che Vincent è Vincent e non vedevo l’ora di tornare a casa e tuffarmi con lui in una nuova avventura e farmi rapire nuovamente il cuore.


  • Titolo: Vincent
  • Autore: Kristen Kyle
  • Casa Editrice: Romanzo self pubblish
  • Pagine: 358
  • Da acquistare sì o no? ADRENALINO, vi farà diventare dipendenti
  • Voto: 10 cum laude


Voto copertina:


Perdonami Padre, perché ho peccato.
È domenica e come quasi ogni settimana, Vincent Calabrese si reca a messa. Seduto al terzo banco in compagnia della sorella e del cognato, cerca di ricongiungersi a Dio.
Il rituale è sempre quello.
È sempre stato quello.
Finita la messa, Vincent attraversa la navata e si reca in carestia, per chiedere l’assoluzione a Padre Robert, così che possa ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo anche la settimana successiva.
È domenica, il giorno del Signore.
Non si uccide nessuno, di domenica.
È una giornata da passare in famiglia, o con la propria puttana preferita, tranquilli, rilassati.
Teoricamente.
Tuttavia nemmeno il Padrino, il nuovo temibile boss del Clan dei Calabrese, si sarebbe aspettato di venire attaccato fuori dalla chiesa da una figura incappucciata che, una volta immobilizzata e resa inoffensiva, atri non è che Mariana Hernández.
La donna che sei anni prima ha rubato il cuore al futuro Re di Atlantic City… per poi distruggerlo.
La donna responsabile della morte del cugino prediletto, Johnny.
Mariana si prostra ai suoi piedi, chiedendo protezione. Facendo appello alla sua umanità.
Ma lui non è più il ragazzino con il quale aveva passato un’estate in fiamme sei anni prima.
Ora è il Re.
Ha combattuto per diventarlo, ha affilato qualsiasi arma a sua disposizione.
Ha perso ogni briciolo di compassione e carità umana.
Per diventare Re, non bisogna avere un cuore.
Non bisogna avere sentimenti.
Vincent accetterà di proteggere Mariana, usandola in ogni modo possibile.
Sottomettendola. A volte privandola della dignità.
E Mariana è disposta ad accettare tutto.
Per salvare il figlio che è scappato con lei da Juarez.
Per salvare il ricordo di Vincent.
Per amore.


La serie Men of Honor è composta nel seguente modo:

  1. Nikolaj (recensione QUI)
    1.5 Izabella
  1. Vincent
  2. Vasilij (prossimamente)

Scrivere questa recensione è stato… difficile.
Vincent mi ha lasciato completamente spossata, senza parole, allibita, con la testa tra le nuvole e la voglia di rileggerlo da capo. Di nuovo, di nuovo e ancora di nuovo.
Ho pensato di fare una recensione in stile puramente americano, come quelle che si trovano su goodreads dove abbondano le gif.
E sarebbe andata tipo così:







Il che non è affatto un bene perché non vi aiuterebbe per niente a capire qualcosa di più del romanzo, non mi aiuterebbe a convincervi a leggerlo.
Quindi iniziamo a parlare di cose serie e cerchiamo di onorare questo romanzo fantastico.

Per quanto mi odiassi per questo, non riuscivo a guardare la donna che avevo amato senza avvertire la compassione, un accenno di tenerezza.
Di dolore.
Avrei potuto risparmiarle tutto.
Se mi avesse amato e mi fosse stata leale, l’avrei portata ad Atlantic City e l’avrei tenuta con me per sempre.

Mariana Hernández ha avuto una vita di soprusi. Rimasta orfana quando era solo una bambina, è stata affidata allo zio, un boss messicano, cha ha iniziato a torturarla psicologicamente, per poi distruggere i suoi sogni d’amore e impedirle di scappare con Vincent. Per poi venire costretta a sposare Alvaro Diaz e a vivere letteralmente in un inferno.
Violenze sessuali, psicologiche, abusi di ogni tipo… Eppure Mariana non ha mai smesso di sperare, di voler scappare dal Messico e tornare dall’uomo che ha sempre amato.
Che non ha mai smesso d’amare.
Mariana vive nell’inferno, nelle tenebre più oscure, ma non ha mai smesso di voler continuare a vivere, di sperare in un futuro migliore, sia per sé che per suo figlio.
Una volta giunta ad Atlantic City, la ragazza (perché nonostante tutto Mariana ha solamente ventitre anni) crede che le cose cambieranno per sempre.
Quello che non si sarebbe mai immaginata è di cadere dalla padella alla brace.
Mariana deve inginocchiarsi davanti al nuovo Re da subito, deve sottostare alla sua Legge, alle sue decisioni. Viene allontanata dal figlio, viene usata come valvola di sfogo.
Eppure non si ribella.
Più viene spinta nell’abisso brutale dell’oscurità, più lei si chiude a riccio cercando appiglio nei ricordi di quell’uomo che ha sognato di rincontrare per sei anni.


Come Nikolaj, anche Vincent non delude affatto.
Rimarrete affascinate dallo stile incisivo dell’autrice, che non ha paura di mettere a nudo se stessa e i suoi personaggi. Questo stile superbo è dato anche dal registro elevato, che non mostra mai segni di cedimento, e dalla capacità di risolvere le scene più difficili in modo imprevedibile, facendoci sempre spalancare gli occhi dalla sorpresa.
Nonostante prediliga leggere soprattutto scene di dialoghi, che comunque non mancano, in Vincent ho adorato le scene descrittive. L’accuratezza con la quale vengono descritti i sentimenti è parallela all’accuratezza della descrizione dei personaggi, tanto umani, tanto vivi da sembrare reali.
Mariana è la donna che tutti noi conosciamo benissimo.
Martire, accetta i soprusi ai quali è abituata e porge sempre l’altra guancia, perfino quando cerca di racimolare ogni briciolo di forza per gridare vendetta.
Vincent è l’uomo che tutte noi amiamo e, contemporaneamente, odiamo.
Vittima e carnefice.
Preda e cacciatore.
Carceriere e prigioniero.

«Lo senti il suo dolore?»
Lo senti il mio?
Era così grande da mettermi in ginocchio.

Preparatevi a un libro crudo, che saprà destabilizzarvi e sgretolarvi.
Assaporate il romanzo, pagina per pagina.
Sensazione per sensazione.
Momento per momento.
E se vi manca la forza di continuare a leggere perché il romanzo vi sembra troppo crudo… Fatevi forza e andate avanti. Raramente do consigli di questo tipo, ma per questo romanzo trasgredisco al mio ordine.
Non ve ne pentirete.
Un abbraccio e… buona lettura!

Roberta


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